Data Card - Le politiche di coesione e la tutela della biodiversità

22/05/2023

Il 22 maggio è la Giornata internazionale della biodiversità. L’iniziativa è promossa dalla Convenzione sulla diversità biologica, firmata da 150 leader governativi al Vertice della terra organizzato dalle Nazioni Unite nel 1992 a Rio de Janeiro e dedicata alla promozione dello sviluppo sostenibile. È nell’ambito della Convenzione, ratificata nel 1994, che l’Italia ha elaborato una Strategia nazionale per la biodiversità.

Quest’anno il tema dell’International Biodiversity Day è "Dall'accordo all'azione: ricostruire la biodiversità" e sottintende l’idea che non sia troppo tardi (“it’s not too late to”) per avviare azioni concrete, come quelle della politica di coesione in Italia raccontate in questa Data Card, che si concentra su progetti finanziati a favore degli enti che gestiscono cinque Parchi nazionali, da Nord a Sud.

In Italia, infatti, la missione principale delle aree naturali protette è la tutela della biodiversità e la conservazione della natura, secondo i termini stabiliti dalle convenzioni internazionali, dalle norme europee e dalle leggi dello Stato italiano, come spiega la Federazione italiana dei parchi e delle riserve naturali (Federparchi), l'associazione di categoria che riunisce e rappresenta gli enti gestori delle aree protette naturali italiane.

Federparchi è il soggetto che, in collaborazione con il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica, elabora per l’Italia le Liste Rosse che - nell’ambito della Unione Mondiale per la Conservazione della Natura (IUCN) - costituiscono uno strumento essenziale per monitorare lo stato della biodiversità, al fine di valutare i livelli di rischio di determinate specie.

Nell’aprile del 2023 è stato presentato in Italia l’ultimo rapporto sulla biodiversità di IPBES “Assessment Report on the Diverse Value and Valuation of Nature”, organismo globale di supporto scientifico nel settore della biodiversità amministrato dall’UNEP, a cui l’Italia ha aderito nel gennaio del 2020, partecipando ai relativi lavori anche attraverso il supporto tecnico di ISPRA. IPBES sostiene che circa 1 milione di specie (un quarto di quelle conosciute) è a rischio d’estinzione. Di queste specie, il 50% potrebbe estinguersi entro la fine del secolo in corso. Gli autori del rapporto hanno coniato l’espressione "dead species walking" per le circa 500 mila specie non ancora estinte, ma che a causa della distruzione e degradazione degli habitat a loro disposizione e ad altri fattori legati alle attività umane (sovra-sfruttamento, inquinamento, cambiamenti climatici e diffusione di specie aliene invasive) vedono ridurre le loro probabilità di sopravvivenza nel lungo periodo. Il 25% delle specie animali e vegetali è minacciato di estinzione. Negli ultimi cento anni l’abbondanza media di specie autoctone, nella maggior parte degli habitat terrestri, è diminuita di almeno il 20%.