La politica di coesione

La politica di coesione ha lo scopo di incrementare le opportunità di sviluppo economico e sociale per contribuire a ridurre i divari e le disparità tra territori e regioni europee, agendo in particolare nelle aree meno sviluppate e per le comunità e le persone più fragili. Trae fondamento dal Trattato sul funzionamento dell’Unione europea (art. 174) e dalla Costituzione italiana (art. 3 comma 2 e art. 119 comma 5), che richiedono interventi speciali per promuovere uno sviluppo armonico e per rimuovere gli squilibri economici e sociali.

È una politica con obiettivi di medio termine che coinvolge diversi livelli di governo (centrali e locali) e attribuisce un ruolo formale e fondamentale al partenariato economico e sociale, finanziando piani, programmi e singoli progetti a titolarità di amministrazioni centrali, regionali o locali.

A partire dalla fine degli anni 80 la politica di coesione è promossa e sostenuta dall’Unione europea attraverso i Fondi strutturali, che finanziano programmi con una gestione condivisa tra ogni Stato membro e la Commissione europea. Richiedono un cofinanziamento nazionale obbligatorio che in Italia è garantito, in larga parte, dal Fondo nazionale di rotazione per l'attuazione delle politiche comunitarie. A tali risorse si aggiungono quelle del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, attivo dalla metà del 1998, che rispondono a un principio di addizionalità rispetto a quelle ordinariamente messe a disposizione di tutti i territori, per consentire alle aree più arretrate di colmare ritardi e divari di sviluppo.

La politica di coesione interessa tutto il territorio nazionale, ma il suo peso finanziario è più rilevante nel Mezzogiorno, dove si concentrano le assegnazioni di risorse sia dei Fondi strutturali comunitari, sia dei Fondi nazionali per la coesione.

La politica di coesione è organizzata, sia a livello europeo che nazionale, per cicli di programmazione pluriennale. L’impianto strategico generale di ciascun ciclo è definito dal documento di orientamento generale, attualmente denominato Accordo di Partenariato, che fa da cornice alle programmazioni svolte a livello nazionale e regionale. In tale documento vengono stabilite le priorità di investimento e l’articolazione delle risorse in programmi. A livello nazionale gli atti di riferimento per la programmazione delle risorse dedicate sono le Delibere del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile (CIPESS). Vi sono poi norme e regolamenti, comunitari e nazionali, che definiscono impostazione generale, modalità di attuazione, monitoraggio, valutazione e trasparenza. 

A livello europeo, a partire dal ciclo di programmazione 2007-2013 sono due i macro Obiettivi della politica di coesione: l’attuale Obiettivo investimenti per la crescita e l’occupazione, su cui si concentra la maggiore dotazione di risorse, e l’Obiettivo Cooperazione Territoriale Europea.