Data Card - La coesione e le micro, piccole e medie imprese

26/06/2023

Il 27 giugno è la Giornata mondiale delle micro, piccole e media imprese, istituita dalle Nazioni Unite in seguito a una Risoluzione adottata nell’aprile del 2017, che ne riconosce l’importanza “per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, in particolare nel promuovere l'innovazione, la creatività e il lavoro dignitoso per tutti”. Entro il 2030, spiega l’Onu, saranno necessari 600 milioni di posti di lavoro per assorbire la crescente forza lavoro mondiale, il che rende lo sviluppo delle PMI una priorità assoluta per molti governi del mondo.

In Italia, le politiche di coesione svolgono un ruolo fondamentale nel sostegno alle piccole e medie imprese. Nel ciclo di programmazione 2014-2020, in particolare, ammonta a 18,9 miliardi di euro il costo pubblico associato a progetti in attuazione relativi all’ambito tematico “competitività delle imprese”, per un totale di oltre 130mila progetti.

I fondi nazionali ed europei della coesione sostengono gli investimenti delle PMI attraverso due principali modalità, non alternative, una prevede il conferimento di risorse a strumenti di ingegneria finanziaria che a loro volta sostengono le imprese e l’altra consiste nella concessione di incentivi direttamente alle imprese attraverso modalità di selezione competitive o procedure di carattere negoziale. 

Nel periodo 2014-2020 si è avviata una graduale transizione da strumenti e misure tradizionali basate su contribuzioni a fondo perduto, verso strumenti di ingegneria finanziaria, nonché forme miste di agevolazione. Oltre 9,5 miliardi (distribuiti tra 114 progetti che presentano la natura di “conferimento in capitale”) sono le risorse coesione veicolate attraverso strumenti finanziari nelle diverse forme: prestiti, garanzie o capitale di rischio (quest’ultima forma meno rilevante in termini di risorse); oltre 8 miliardi, invece, si riferiscono a progetti che hanno la natura di “incentivo alle imprese”.

Prima di passare a raccontare singoli progetti, segnaliamo che, tra quelli che presentano la natura di conferimento in capitale, rileva in termini finanziari  la Riserva del Fondo Centrale di Garanzia, finanziata nell’ambito del PON IC 2014-20, a cui sono state complessivamente conferite risorse FESR per oltre 2,4 miliardi di euro, di cui 700 milioni di euro nell’ambito dell’iniziativa REACT EU (Pacchetto di Assistenza alla Ripresa per la Coesione e i Territori d’Europa è lo strumento europeo che dà seguito e amplia le misure di risposta alla crisi generata dal Covid-19), a cui si aggiungono 600 milioni di euro a valere sul FSC 2014-2020.  
La Riserva del Fondo Centrale di Garanzia favorisce l’accesso al credito di imprese e professionisti che non dispongono di sufficienti garanzie per il sistema bancario. La garanzia pubblica sostituisce quelle normalmente richieste per ottenere un finanziamento. Anche lo strumento finanziario “iniziativa PMI”, con un costo coesione  pari 422,5 milioni di euro, mira al miglioramento delle condizioni di accesso al credito delle PMI del Mezzogiorno.

Il sostegno agli investimenti delle imprese persegue molteplici finalità e si sostanzia in aiuti per investimenti in macchinari, impianti, finalizzati anche alla riduzione degli impatti ambientali e della transizione industriale, o in aiuti per; le misure agevolative mirano a favorire la diversificazione/innovazione di prodotti e servizi, ma anche all’introduzione di innovazioni di carattere organizzativo, a facilitare processi di internazionalizzazione, a sostenere la creazione di impresa per ampliare e rigenerare il tessuto produttivo. Dalla piccola start-up a investimenti di diversificazione, ammodernamento ed efficientamento della produzione, i 5 progetti individuati rappresentano, a titolo esemplificativo, il rilevante potenziale legato al supporto della politica di coesione allo sviluppo della competitività delle imprese.